Messaggioda nikigio » 04/05/2020, 22:10
Oggi il Giornale locale ADIGE mi ha pubblicato questa.
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Scrivo per raccontare la mia storia pensando di non essere il solo ed unico a trovarsi nella mia stessa situazione lavorativa.
Dopo anni di lavoro alle dipendenze ho deciso di cambiare vita rispolverando le conoscenze di un arte artigiana imparata tra le mura della bottega di famiglia, il falegname.
La Transizione è stato meticolosamente studiata, programmando passaggi organizzativi a tappe e cercando di considerare tutte le possibili variabili, meno che una, la pandemia.
Di conseguenza a Gennaio 2020 apro la P.I. dopo mesi di lavoro passati a preparare la sede di lavoro e fare gli investimenti necessari, spinto da voglia imprenditoriale e sognando un futuro migliore.
Affronto, conoscendole, le varie spese del caso, iscrizione all'Ass. Artigiani (che ora dubito sia utile), canoni di locazione e bollette,ecc.felice delle prospettive che si intravedono.
Ma subito, senza poter avere conferma della scelta fatta mi ritrovo come molti in questa situazione lavorativa che non avrei immaginato, scopro di non poter lavorare, il mio codice ATECO non lo permette.
Chi poi richiedeva i miei servigi mi comunica preoccupato di sospenderli e rinviarli preso dal dubbio per il domani, cosa comprensibile.
A due mesi di distanza senza incassare nulla, se non il bonus di 600,00, costretto alla immobilità, guardo come tutti, verso coloro che ci governano, in attesa di quel sostegno promesso e al proclama "non si lascerà indietro nessuno".
Non perdo tempo, devo ristudiare e riprogrammare cercando di capire quali possano essere le nuove metodologie di lavoro nel futuro metto giù un nuovo piano di azione e finalmente arriva il DPCM Liquidità.
Quì la grande beffa, la mia Cassa Rurale di Trento mi risponde che non ci sono strumenti per chi come me non ha un bilancio 2019 depositato, purtroppo faccio parte di quella casistica non considerata a cui nessuno a pensato.
Infatti sbirciando tra tutti i nuovi Decreti e leggi non trovo nulla che faccia al caso mio.
Per fortuna si sarebbero dovuti aiutare gli ultimi, dico a me stesso per ringuorarmi.
Quello che desidero è essere messo nelle stesse condizioni di poter accedere agli aiuti Governativi e Provinciali, di poter caricarmi sulle spalle un debito da onorare, e magari, ricevere denaro a fondo perduto come la maggior parte di coloro che fanno imprenditoria.
Se questo non accade, una drastica decisione molti saranno costretti a prenderla.
Nella speranza che qualcuno si possa fare carico di risolvere questa mancanza guardo sempre positivo."

Bannato da Legnofilia.it. Perché difendo la verità.
Non realizzo nulla di nuovo. Condivido esperienze.3663132688