Antoni (con doghe) in Iroko
- sandrogarofoli
- Utente junior
- Messaggi: 516
- Iscritto il: 14/08/2015, 12:43
- Località: Fabriano
- Gender:
- Contatta:
Re: Antoni (con doghe) in Iroko
Complimenti per tutto, lavoro e documentazione.
L'iroko nasconde il calcare sotto la parte esterna della tavola e lo vedi solo quando pialli, quei pezzi non andrebbero usati, causa problemi di colorazione diversa quando vernici, io per un ultimo lavoro con parti allesterno ho usato il niangon, ancora piu oleoso e più idrorepellente e non ha di queste sorprese, oramai hai quello e se ti è possibile metti quella parte internamente a meno che il calcare non sia passante su tutta la tavola, di solito sta su una sola superfice...
De più nin so...
Buon lavoro e tanti saluti
L'iroko nasconde il calcare sotto la parte esterna della tavola e lo vedi solo quando pialli, quei pezzi non andrebbero usati, causa problemi di colorazione diversa quando vernici, io per un ultimo lavoro con parti allesterno ho usato il niangon, ancora piu oleoso e più idrorepellente e non ha di queste sorprese, oramai hai quello e se ti è possibile metti quella parte internamente a meno che il calcare non sia passante su tutta la tavola, di solito sta su una sola superfice...
De più nin so...
Buon lavoro e tanti saluti
Re: Antoni (con doghe) in Iroko
Grazie ragazzi. Per il momento scarterò le tavole con questi problemi, ma voglio provare a vedere cosa succede trattandole con aceto....giusto per capire se riesco a sciogliere il calcare. Vi farò sapere.
Ciao
Mauro
Ciao
Mauro
Ogni direzione è vana senza una meta
- fabrizio979
- Amministratore
- Messaggi: 1455
- Iscritto il: 06/08/2015, 13:24
- Località: Catania
- Gender:
Re: Antoni (con doghe) in Iroko
Riparz ha scritto:Grazie ragazzi. Per il momento scarterò le tavole con questi problemi, ma voglio provare a vedere cosa succede trattandole con aceto....giusto per capire se riesco a sciogliere il calcare. Vi farò sapere.
Ciao
Mauro
Certo, un esperimento costa nulla, chi lo sa
Re: Antoni (con doghe) in Iroko
Se le macchie in questione non sono passanti puoi fare una cosa.
Sfilale leggermente più abbondanti della metà, incollale tra loro nascondendo la faccia rovinata e ripassale a spessore.
Se non sono molte ce ne rimetti solo una metà o anche meno se incolli anche tre strati di quelle rimaste dopo averle sfilate.
Non credo che esistano prodotti capaci di sciogliere il calcare senza macchiare o alterare il legno.
Sfilale leggermente più abbondanti della metà, incollale tra loro nascondendo la faccia rovinata e ripassale a spessore.
Se non sono molte ce ne rimetti solo una metà o anche meno se incolli anche tre strati di quelle rimaste dopo averle sfilate.
Non credo che esistano prodotti capaci di sciogliere il calcare senza macchiare o alterare il legno.
Re: Antoni (con doghe) in Iroko
Si, è un ottimo suggerimento Raoul....magari non potrò farlo su tutte ma sicuramente in questo modo buona parte del legno lo recupero.
Comunque sto aspettando di vedere cosa succede con l'aceto...ci spero
grazie
Mauro
Comunque sto aspettando di vedere cosa succede con l'aceto...ci spero
grazie
Mauro
Ogni direzione è vana senza una meta
Re: Antoni (con doghe) in Iroko
sandrogarofoli ha scritto:Complimenti per tutto, lavoro e documentazione.
L'iroko nasconde il calcare sotto la parte esterna della tavola e lo vedi solo quando pialli, quei pezzi non andrebbero usati, causa problemi di colorazione diversa quando vernici, io per un ultimo lavoro con parti allesterno ho usato il niangon, ancora piu oleoso e più idrorepellente e non ha di queste sorprese, oramai hai quello e se ti è possibile metti quella parte internamente a meno che il calcare non sia passante su tutta la tavola, di solito sta su una sola superfice...
De più nin so...
Buon lavoro e tanti saluti
Scusate l'O.T......
@Sandro, per il niangon, che non avevo mai sentito ....., si legge sia noioso per l'incollaggio.....
È vero? O come per altri legni oleosi, basta sgrassare preventivamente l'incollaggio ?
Grazie
Gianni
"Non è perchè sono a dieta, che non posso leggere il menù!
A.B.
"Non è perchè sono a dieta, che non posso leggere il menù!
A.B.
Re: Antoni (con doghe) in Iroko
Se con l'aceto hai problemi puoi provare con l'acido citrico, quello usato per le macchinette da caffè ed i ferri da stiro. Inoltre anche i complessanti usati come additivi da bucato......tipo calgon (ovvero salì di edta) o calfort potrebbero funzionare.....lentamente ma, forse, senza alterare il legno.
Re: Antoni (con doghe) in Iroko
Geniale! Le proverò tutte...sicuro...
A domani per la seconda puntata.
Ciao
A domani per la seconda puntata.
Ciao
Ogni direzione è vana senza una meta
Re: Antoni (con doghe) in Iroko
SECONDA PUNTATA: LE DOGHE
Prima di iniziare a fare le doghe ho voluto accertarmi che le due ante pronte fossero esattamente in squadra (anche se le diagonali sono precise al millimetro...non si sa mai). Come superficie di appoggio ho utilizzato uno scalino in marmo della scala, il piano più preciso che avevo. OK, il risultato mi soddisfa:
A questo punto si parte con la costruzione delle doghe.
Qualche punto di attenzione:
1. a seconda del numero di doghe e della loro larghezza, potrebbero esserci (come nel mio caso) doghe maschio-femmina e doghe maschio-maschio
2. In ogni caso le doghe di estremità saranno di una terza tipologia, in quanto dovranno avere la battuta di appoggio laterale
3. Tutte le doghe poi dovranno avere la battuta di appoggio di testa e coda
4. Per quanto le fresate possono essere precise, è sempre meglio marcare la faccia di riferimento (sopra o sotto, in appoggio) per evitare che, girando le doghe, l'errore si raddoppi (non so se mi sono spiegato...spero di si)
Via quindi con le passate alla toupie delle varie tipologie di doghe (3 nel mio caso).
Prima di procedere a testa bassa con tutte le profilature, sempre meglio una rapida controllata che tutto sia ok e non vi siano errori strani.
A questo punto possiamo procedere con intestare le tavole e con le battute di testa e coda. ATTENZIONE alle misure!! Bisogna tenere conto che la larghezza della battuta dovrà consentire un determinato gioco per non impedire dilatazioni (lo vedrete meglio nel seguito).
In ogni caso le battute di testa e coda ho preferito farle al banco sega piuttosto che alla toupie, in quanto ho notato che è un legno abbastanza bastardo da lavorare , con frequenti incrociate di vena...
Una priva prova a secco, per controllare le misure. Come vi ho accennato, deve esserci aria sufficiente per consentire le dilatazioni. Per tenere comunque il pannello di doghe il più possibile centrato, utilizzerò dei distanziatori di gomma che inserirò alla fine.
Sono passato poi a rifinire le doghe smussando a 45° i bordi. Alcuni li ho fatti al banco sega (ho utilizzato la battuta perché la fresa con cuscinetto era troppo corta) altri, per mi estrema gioia, ho dovuti farli a mano.....non vi annoio con le motivazioni....
A questo punto doghe pronte per una prima mano di levigatura. A questo livello di lavorazione, per consentire al legno (già oleoso) di assorbire il massimo dell'impregnante, vado di carta 80 non di più......e comunque viene ben liscia. Tanto poi, in fase di finitura, dovrò carteggiare alla morte...
Di seguito una prima prova di montaggio a secco e un dettaglio dell'aria considerata per i movimenti stagionali, con focus anche su come saranno posizionati i gommini distanziatori. Quello che vedete è il retro, mancano ancora i ferma doghe che farò nei prossimi giorni.
Ovviamente anche nella parte frontale c'è aria per i movimenti, motivo per cui servono i distanziatori per distribuirla equamente tra sopra e sotto.
Alla fine la pura costruzione delle doghe ha richiesto 15 ore di lavoro (in due), motivo per cui 30 ore complessive.
Assolutamente non sostenibile per un lavoro massivo come quello che devo fare io.
Per tale motivo ho deciso che al posto delle doghe in massello procederò nel seguente modo creando dei pannelli (specchi) di nobilitato:
1. compensato di iroko da 6 mm
2. multistrato marino da 10
3. compensato di iroso da 6 mm
Poi disegnerò le doghe con la fresatrice ....alla fine il lavoro sarà meno pregiato, sicuramente, ma non si noterà e mi richiederà un decimo dello ore.
Chiedo scusa ai più esperti che sicuramente saranno annoiati dal mio tutorial, ma per i neofiti penso possa essere di aiuto.
Nelle prossime puntate:
a) ultime finiture al telaio: corpifilo, scassi per cerniere e serratura
b) ciclo di finitura adler, pennello e spruzzo
c) studio modalità di imballaggio per la spedizione
ciao
Mauro
Prima di iniziare a fare le doghe ho voluto accertarmi che le due ante pronte fossero esattamente in squadra (anche se le diagonali sono precise al millimetro...non si sa mai). Come superficie di appoggio ho utilizzato uno scalino in marmo della scala, il piano più preciso che avevo. OK, il risultato mi soddisfa:
A questo punto si parte con la costruzione delle doghe.
Qualche punto di attenzione:
1. a seconda del numero di doghe e della loro larghezza, potrebbero esserci (come nel mio caso) doghe maschio-femmina e doghe maschio-maschio
2. In ogni caso le doghe di estremità saranno di una terza tipologia, in quanto dovranno avere la battuta di appoggio laterale
3. Tutte le doghe poi dovranno avere la battuta di appoggio di testa e coda
4. Per quanto le fresate possono essere precise, è sempre meglio marcare la faccia di riferimento (sopra o sotto, in appoggio) per evitare che, girando le doghe, l'errore si raddoppi (non so se mi sono spiegato...spero di si)
Via quindi con le passate alla toupie delle varie tipologie di doghe (3 nel mio caso).
Prima di procedere a testa bassa con tutte le profilature, sempre meglio una rapida controllata che tutto sia ok e non vi siano errori strani.
A questo punto possiamo procedere con intestare le tavole e con le battute di testa e coda. ATTENZIONE alle misure!! Bisogna tenere conto che la larghezza della battuta dovrà consentire un determinato gioco per non impedire dilatazioni (lo vedrete meglio nel seguito).
In ogni caso le battute di testa e coda ho preferito farle al banco sega piuttosto che alla toupie, in quanto ho notato che è un legno abbastanza bastardo da lavorare , con frequenti incrociate di vena...
Una priva prova a secco, per controllare le misure. Come vi ho accennato, deve esserci aria sufficiente per consentire le dilatazioni. Per tenere comunque il pannello di doghe il più possibile centrato, utilizzerò dei distanziatori di gomma che inserirò alla fine.
Sono passato poi a rifinire le doghe smussando a 45° i bordi. Alcuni li ho fatti al banco sega (ho utilizzato la battuta perché la fresa con cuscinetto era troppo corta) altri, per mi estrema gioia, ho dovuti farli a mano.....non vi annoio con le motivazioni....
A questo punto doghe pronte per una prima mano di levigatura. A questo livello di lavorazione, per consentire al legno (già oleoso) di assorbire il massimo dell'impregnante, vado di carta 80 non di più......e comunque viene ben liscia. Tanto poi, in fase di finitura, dovrò carteggiare alla morte...
Di seguito una prima prova di montaggio a secco e un dettaglio dell'aria considerata per i movimenti stagionali, con focus anche su come saranno posizionati i gommini distanziatori. Quello che vedete è il retro, mancano ancora i ferma doghe che farò nei prossimi giorni.
Ovviamente anche nella parte frontale c'è aria per i movimenti, motivo per cui servono i distanziatori per distribuirla equamente tra sopra e sotto.
Alla fine la pura costruzione delle doghe ha richiesto 15 ore di lavoro (in due), motivo per cui 30 ore complessive.
Assolutamente non sostenibile per un lavoro massivo come quello che devo fare io.
Per tale motivo ho deciso che al posto delle doghe in massello procederò nel seguente modo creando dei pannelli (specchi) di nobilitato:
1. compensato di iroko da 6 mm
2. multistrato marino da 10
3. compensato di iroso da 6 mm
Poi disegnerò le doghe con la fresatrice ....alla fine il lavoro sarà meno pregiato, sicuramente, ma non si noterà e mi richiederà un decimo dello ore.
Chiedo scusa ai più esperti che sicuramente saranno annoiati dal mio tutorial, ma per i neofiti penso possa essere di aiuto.
Nelle prossime puntate:
a) ultime finiture al telaio: corpifilo, scassi per cerniere e serratura
b) ciclo di finitura adler, pennello e spruzzo
c) studio modalità di imballaggio per la spedizione
ciao
Mauro
Ogni direzione è vana senza una meta
Chi c’è in linea
Visitano il forum: Nessuno e 50 ospiti